Questo evento, che si è svolto il 23 Novembre, non solo ha celebrato una delle competizioni motociclistiche più impegnative, ma ha anche rievocato ricordi e storie di epiche avventure. I partecipanti hanno potuto rivivere momenti incredibili, immersi nel fascino di un’epoca che ha segnato il rally siciliano.
Un’emozione senza tempo: la storia del Rally Tarkus
Il rally Tarkus, così unico nel suo genere, ha fatto la storia del motociclismo in Sicilia. Fondato nel 1984, ha vissuto sette edizioni tra gli anni ’80 e ’90. Questo evento affascinante è diventato un simbolo di eroismo e sfida, mettendo alla prova i piloti con i suoi percorsi tortuosi e il caldo afoso, che ha reso ogni gara una vera e propria avventura. La gara ha fatto parte del Trofeo Nazionale Motorally e del Campionato Italiano Raid Marathon, evidenziando non solo il valore sportivo, ma anche la passione che alberga tra i motociclisti. La particolarità del rally consiste nella sua lunghezza, battendo ogni record nelle gare siciliane e diventando una sorta di mito da rincorrere per tutti gli appassionati.
La manifestazione, con il suo mix di avventura e cultura, non si limita a essere un semplice appuntamento per competere. Infatti, riesce a unire gioventù e nostalgia, da un lato celebrando nuovi talenti, e dall’altro riportando alla memoria i protagonisti di un passato leggendario. Caltanissetta, con il suo paesaggio evocativo, è il palcoscenico perfetto per ricreare l’atmosfera di queste corse, rendendo omaggio a quelle che sono state le gesta di piloti coraggiosi.
Mostra fotografica: un viaggio nel tempo
La kermesse ha fatto il pieno di visitatori grazie a una mostra fotografica e iconografica che ha aperto le porte alla storia del rally. Gli appassionati hanno avuto modo di esplorare l’evoluzione di questa manifestazione, con immagini che ritraggono ogni anno di gara. La Pro Loco ha infatti allestito un’esposizione degna di nota, non solo di fotografie, ma anche di memorabilia, che hanno fatto vibrare le corde della memoria di molti.
All’interno della mostra, il pubblico ha potuto ammirare motocicli storici, vere e proprie opere d’arte su due ruote. Tra le moto esposte, spicca la SWM Gs 250 del pilota Fabrizio La Rocca, il quale ha partecipato alla prima edizione. Ma non è tutto: anche la Suzuki DR 600, che ha visto trionfare Gianpiero Findanno nel 1988, ha attirato l’attenzione. E ancora, il prototipo della Gilera RC 600 portata in gara dal campione Guglielmo Andreini nel 1987, un vero pezzo da collezione che racconta storie di coraggio e determinazione.
Un gala di ricordi: la serata di celebrazione
La serata, realizzata con la maestria del giovane Ruggero Cosentino, ha visto come presentatore il noto giornalista Donatello Polizzi. Attraverso video proiettati sui vari schermi, è stata tracciata una cronistoria emozionante del rally, dalle sue origini nel 1984 fino all’ultima edizione nel 1995. Tra storie appassionanti e aneddoti divertenti, gli ex piloti hanno condiviso ricordi indelebili, creando un’atmosfera di condivisione che ha reso questo evento unico.
Sono stati insigniti momenti di grande commozione, soprattutto quando sul palco sono saliti nomi noti nel mondo del rally come il vincitore dell’88 Gianpiero Findanno, o Massimo Marmiroli, vincitore del 1987. Non c’era modo migliore di celebrare il rally che ascoltando i racconti di piloti che hanno segnato la storia delle corse, come Oliviero Incerti, che ha condiviso il palco con suo figlio, continuando così una tradizione di famiglia. La presenza di figure emblematiche come l’Ing. Romolo Ciancamerla, progettista della Gilera in quegli anni, ha ulteriormente esaltato l’importanza dell’evento, creando un legame forte tra passato e presente.
Un saluto speciale e tante emozioni
La serata si chiude infatti con un’onda di emozioni. L’intervento di Fabiola Valentini, rappresentante del primo Team Rosa della FMI, ha aggiunto una nota di freschezza, mentre il beniamino locale Fabrizio La Rocca ha catturato l’affetto degli spettatori ai suoi piedi. Ogni presente ha potuto assaporare l’atmosfera di una comunità che non dimentica. Grazie ai videomessaggi giunti da lontano, come quello di Giovanni Copioli, Presidente delle FMI, o dal Giappone con Akinori Nakazawa, l’evento ha abbracciato con affetto anche chi non ha potuto partecipare.
Non è da meno il tributo a coloro che, pur non essendo più con noi, hanno lasciato un segno indelebile nella storia del rally. I ricordi di questi grandi sportivi sono stati vivi nei cuori e nelle menti di tutti, sottolineando che il rally Tarkus non è solo una corsa. È un sentimento, un legame profondo che continua a unire persone e storie in una cornice, quella della Sicilia, che è stata testimone di queste gesta eroiche. Alla fine della serata, un road book della prima edizione del 1984 è stato consegnato a ciascun partecipante, un dono speciale che racchiude in sé un pezzo di cuore dell’intera manifestazione.