L’Università Milano-Bicocca di Monza si sta affermando come un centro di eccellenza nel campo della ricerca e dell’insegnamento. In questi giorni, ha fatto notizia per la visita dell’assessore regionale all’università e alla ricerca scientifica, Alessandro Fermi, che ha avuto modo di esplorare i laboratori all’avanguardia dell’ateneo. Qui, si studiano innovazioni nel campo della cosmesi sostenibile e si sviluppano soluzioni che mirano a ridurre l’impatto ambientale. Con progetti unici e ambiziosi, l’università si prepara a un futuro ricco di opportunità e nuove scoperte.
La visita dell’assessore Fermi: innovazione e ricerca
Nella giornata di ieri, Alessandro Fermi ha fatto un giro tra i laboratori di spettrometria di massa e il laboratorio Joint Lab Intercos NanoCosPha, dove si stanno creando cosmetici più tollerabili per l’ambiente. In questa struttura, i ricercatori sono guidati dalla passione per la sostenibilità e l’innovazione. Inoltre, il centro di microscopia elettronica rappresenta un’importante risorsa per analisi dettagliate, mentre lo stabulario offre un ambiente controllato per le ricerche scientifiche. Tecnici e studiosi, vestiti con tute bianche, indagano la biologia e le malattie in tempo reale, utilizzando tecnologie avanzate come la risonanza magnetica a 7 tesla e la tomografia. Questo approccio riduce sensibilmente l’uso di animali da laboratorio, contribuendo a ricerche più etiche e responsabili.
Non solo, l’assessore ha anticipato che si stanno esplorando investimenti e tecnologie per le piccole e medie imprese, un passo importante per capitalizzare le ricerche e le scoperte fatte nel campus. L’idea di rendere il sapere accessibile all’industria locale è straordinaria e potrebbe aprire nuove strade per molte iniziative imprenditoriali. Una roba davvero interessante che mette in evidenza il collegamento tra mondo accademico e settore produttivo.
Innovazione all’estero: l’avamposto in Uganda
Il progetto più emozionante che è stato presentato è, senza dubbio, l’iniziativa avviata in collaborazione con il San Gerardo e la Fondazione Corti. Un avamposto della Bicocca è stato aperto presso il Lacor Hospital in Uganda. Qui, studenti e specializzandi possono vivere un’esperienza formativa unica. I medici del dipartimento di medicina e chirurgia di Milano Bicocca Bridge hanno dedicato tempo a viaggiare in Uganda per condividere le loro conoscenze. Non solo professionalità e competenza, ma anche un modo per far crescere la next generation di professionisti sanitari. Portano con sé studenti entusiasti, i futuri medici che, da 25 anni, vengono formati a Monza.
Questa opportunità di tirocinio offre un’idea di come la sanità e l’istruzione possano intersecarsi, creando una connessione potente tra sistemi sanitari diversi. I medici locali ricevono formazione e supporto, mentre gli studenti italiani imparano dalle esperienze sul campo. Un scambio culturale e educativo che arricchisce tutti i partecipanti e ha il potenziale di migliorare l’assistenza sanitaria in contesti diversi.
Le radici dell’università: una storia di crescita
Già dal 10 giugno 1999, l’Università Milano-Bicocca ha avviato il suo percorso con la facoltà di Medicina e Chirurgia, collocata nell’edificio U8. Era un periodo di speranza e ambizione, con solo 45 docenti e 30 ricercatori e 6 tecnici. Oggi, quell’edificio ospita 13 divisioni del San Gerardo dirette da universitari, un grande traguardo. Il percorso di specializzazione è affiancato da due corsi attivi, Ostetricia e Ginecologia e Ortopedia e Traumatologia. Un’evoluzione entusiasmante che racconta di tanto lavoro e dedizione.
Nel 2007, è stato inaugurato un nuovo edificio, U18, dedicato alla didattica, mentre nel 2015 è giunto U28, orientato invece alla ricerca. Ma la vera svolta è arrivata l’anno scorso, quando il Dipartimento di Medicina e Chirurgia è stato riconosciuto come “dipartimento di eccellenza” dal Ministero per il progetto Impact Medicine. Questa ambiziosa iniziativa copre il periodo 2023-2027 e mostra aspirazioni elevate: un concentro di ricerca clinica, didattica innovativa e studi traslazionali.
Impact Medicine: un progetto rivoluzionario
Il progetto Impact Medicine punta a implementare tecnologie avanzate legate a patologie digitali e imaging molecolare. La combinazione di competenze mediche e innovative per la gestione dei problemi dei pazienti si sta trasformando, portando nuova vita alla ricerca e alla cura. La gestione dei dati biomedici e bioinformatici è diventata un elemento chiave, offrendo soluzioni dettagliate per lo studio e la cura dei pazienti.
Statistiche mediche e specialisti esperti collaborano con clinici e ricercatori per l’analisi di studi clinici e preclinici. Si fa largo impiego di approcci statistici uniti a tecniche di intelligenza artificiale, creando possibilità completamente nuove per l’analisi dei dati clinici, dalle biopsie alle radiografie. Si sta scrivendo un nuovo capitolo nella medicina, grazie a Milano-Bicocca che pone l’innovazione al centro del suo lavoro, un segno di come ricerca e formazione possano contribuire a migliorare la salute collettiva.