SCUOLA ITALIANA



ERITREA

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Massaua, perla del Mar Rosso

Massaua! Una città il cui attuale fascino è stato influenzato nei secoli passati da portoghesi, arabi, turchi, egiziani, inglesi, italiani e, soprattutto dagli eritrei stessi.


Massaua - il porto

Oggi, sono gli eritrei che hanno il pieno controllo di Massaua, e che si adoperano per lo sviluppo della città e della periferia, delle sue infrastrutture e del suo futuro, mentre entrano a grandi passi verso il terzo millennio.
L'evoluzione di Massaua fu inizialmente influenzata dalla penisola arabica. Massaua fu trasformata in un rinomato centro intellettuale ed artistico, rispecchiato nell'architettura della città. Nuove idee furono attuate negli anni da molte diverse nazioni, finchè gli inglesi, determinati a eliminare la crescente influenza francese nella regione - specialmente dopo l'apertura della ferrovia Gibuti/Addis Abeba - tolsero l'Eritrea agli egiziani nel 1882 e dopo "diedero" il territorio agli italiani nel 1885. Massaua divenne così il quartiere generale della neocolonia italiana, finchè la capitale permanente fu spostata ad Asmara nel 1897.
Per rifornire la nuova capitale da Massaua, gli italiani costruirono una teleferica - la più lunga del mondo - per collegare Asmara al porto che si trova 2500 metri più in basso. Comunque non appena l'aumento della popolazione della niova capitale rese la teleferica insufficiente, e fu necessaria la costruzione di una ferrovia, (per il cui tracciato di dovettero risolvere enormi difficoltà di ordine tecnico a causa del dislivello tra il porto e la capitale) che raggiunse finalmente Asmara nel 1912.


I tradizionali sambuchi da pesca

La linea non rappresentò solo una soluzione pratica al problema dei rifornimenti ma anche una questione d'orgoglio nazionale. Gli italiani avevano visto gli inglesi costruire la "Lunatic Line", una ferrovia che copriva i 1000 km tra Mombasa e il lago Vittoria; i francesi avevano la loro linea Gibuti/Addis e i tedeschi stavano tracciando una linea tra Dar Es Salaam e il lago Tanganyika, seguendo le orme di Livingstone, Stanley, Emin Pasha e altri. L''onore italiano fu riaffermato con il completamento della prima parte della ferrovia di Asmara, che alla fine arrivò fino ad Agordat. Di conseguenza Massaua fiorì come non mai.
Purtroppo tutto questo non doveva durare. Durante le guerre che da allora hanno colpito Eritrea la ferrovia fu smantellata ad opera sia dagli inglesi, che portarono via anche due pezzi di molo del porto, che dagli etiopici, fino a che tutto quello che rimase furono solo alcune rovine del precedente grande progetto. Prima di questo, e fino agli anni '60, Massaua era il più grande, sicuro e fiorente porto sul litorale africano orientale.
Per non essere superati, gli eritrei decisero nel 1993, l'anno in cui il paese ottenne l'indipendenza, di rimettere Massaua sulla strada del successo ricostruendo il sistema ferroviario. Poichè i preventivi esterni per eseguire i lavori si rivelarono tropo alti, nonostante le offerte di finanziamento da parte dei donatori, gli eritrei decisero di farsi coraggio e fare da loro il lavoro.
Dopo anni di massacrante lavoro e fatica, la ferrovia è di nuovo alle porte di Asmara, un atto di valore che, quando completato, sarà l'orgoglio della nazione. Sarà anche motivo di grande festa a Massaua, perchè di nuovo il porto antico sarà un passaggio vitale tra i paesi che confinano col Mediterraneo, l'Oceano Indiano, il Mar Rosso e l'altopiano dell'Africa continentale.


Le meraviglie sottomarine

Il clima di Massaua, essendo la città sul Mar Rosso e relativamente vicina all'equatore, è caldo tutto l'anno; la stagione piu fresca è tra ottobre e marzo, probabilmente il periodo migliore per visitarla. In ogni modo, essendo Massaua una città di isole, la brezza del mare non manca mai, ed i migliori alberighi sono forniti di ventilatori e condizionatori d'aria. E poi, il calore è relativo. I turisti non visitano Massaua per stare al chiuso. Sono lì per andare in giro, per conoscere la storia e per visitare il posto, pescare ed immergersi nelle acque delle isole dell'arcipelago delle Dahlak, purchè riescano in qualche modo ad allontanarsi dalla città.
Le due attraenti isole che formano Massaua si chiamano Taulud e Massaua, ed entrambe sono collegate alla terraferma tramite sopraelevate. Sull'isola di Taulud ci sono molti uffici governativi, come il palazzo originale del governatore, costruito nel 1872, la cattedrale Santa Maria, e l'originale stazione ferroviaria costruita dagli italiani. Su un notevole promontorio che sovrasta il porto, con le navi e i suoi sambuchi, i suoi pescherecci e i suoi yacht, c'è lo splendido Red Sea Hotel, uno dei tanti alberghi presenti su entrambe le isole e sulle bellissime spiagge dei dintorni.
L'isola di Massaua contiene il porto, la parte più vecchia della città, che ha degli edifici corallini antichi e arcate che riflettono l'influenza turca, così come le moschee ancora più vecchie - la prima moschea islamica fu costruita in Eritrea - rappresentano l'influenza musulmana. Ci sono anche edifici costruiti in stile ottomano del XVIII secolo. Qui si trova la vecchia città moresca, coi suoi negozi splendidi, arcate, caffè e ristoranti che offrono cucina eritrea, araba, esotica e occidentale. L'isola di Sheik Said è la più vicina all'isola di Massaua.


Massaua - l'antica Moshea

Se si intende fare il giro della città, le scelte sono numerose. Tutti i posti sono raggiungibili a piedi, ma dopo un pranzo sostanzioso a base di pesce cucinato in stile arabo, servito con pane e "tandor" accompagnato con karkadeh - una deliziosa bibita rinfrescante che sa di ribes - una camminata per ritornare all'albergo per riposarsi petrebbe risulatare uno storzo notevole. Sono disponibili autobus, treni e taxi o, se affittare una macchina sembra un po' costoso, è possibile sempre noleggiare una bici.
Ma si può fare di più a Massaua che soddisfare l'occhio e lo stomaco lungo il circuito turistico tradizionale. Prova a contrattare nei Souk, i vecchi mercati, dove quasi tutto è disponibile ad un prezzo negoziabile. Vai giù al porto quando le barche da pesca rientrano accolte da un coloroso benvenuto di persone, gatti ed uccelli marini. Osserva la costruzione dei sambuchi secondo tradizioni e metodi rimasti immutati per migliaia di anni. Passeggia da solo sulla battigia delle infinite spiagge deserte, che sono belle come, se non di più le migliori spiagge nel resto del mondo. Poi siediti di nuovo e pensa alle isole, al mare.

Mettendo a disposizione barche di tutte le forme, grandezze e lusso, da noleggiare per uno o piu giorni, Massaua è la base da cui esplorare il mare e i suoi dintorni. Sparse sulle acque azzurre del Mar Rosso come un filo di perle, le 350 e più isole eritree rimangono una delle grandi aree incontaminate del mondo. Più di 200, di cui solo 10 sono abitate, sono conosciute come arcipelago delle Dahlak, un paradiso per la nautica, la pesca, la pesca subacquea, le immersioni e semplicemente per passeggiate sulle belle spiagge. La vita sottomarina attorno alle isole è un vero paese delle meraviglie; le circa 150 specie di pesci viste qui non si trovano in altre parti del mondo. Anche sulle isole stesse, ci sono probabilmente specie di piante che aspattano ancora di essere identificate scientificamente. L'unico eventuale problema nell'uscire da Massaua per esplorare le Dahlak è che non vorrai più ritornare. Mai.
Con il suo facile accesso dal mondo tramite terra e mare, Massaua è oggi la meta costiera ideale per chiunque voglia semplicemente allontanarsi da questa corsa frenetica, il nostro mondo veloce, e sbarcare in paradiso, dove domani è solo un altro giorno - un posto dove "stress" è una parola sconosciuta e una città dove si offrono liberamente sorrisi senza fine. Con il suo ricco miscuglio amichevole di gente e nazionalità, e la sua atmosfera rilassata, il calore naturale e il totale fascino, Massaua è il punto di partenza per una vacanza che non dimenticherai mai.



Philip Ochieng, Eritrea Horizons, Vol 2, No 1, 1998 - traduzione studenti del liceo linguistico





 

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