LICEO LINGUISTICO



RICERCA DELLA CLASSE QUARTA D




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Destinazione: Barentu - Giorni: 3
Partecipanti: Miriam, Abeba, Stephan, Eden, Sumeya, Filippo.
Professori: Traverso, Ogliari, Montesanto e Piddiu
Mezzi di trasporto: automobili e moto.
Percorso: Asmara-Keren-Hagaz-Agordat-Barentu (300 Km)



Verso Keren

Ripercorrendo la stessa strada del viaggio precedente, siamo giunti ad Hagaz dopo circa tre ore, dove ci siamo fermati al Collegio Agraria di Hagaz per prendere Dawit, uno studente che ci doveva introdurre la sua famiglia a Barentu.
Siamo arrivati a destinazione dopo un'ora e mezzo di strada da Hagaz. Nel nostro viaggio abbiamo percorso lo Zoba Maekel, Zoba Anseba e Zoba Gash-Barka, la cui principale città è Barentu.

Ad un tratto lungo la strada abbiamo visto la scritta "Welcome to Zoba Gash-Barka" e da lì in poi abbiamo trovato una vegetazione, diversa da quella di prima, composta soprattutto da alberi di banane e palme dum: abbiamo attraversato due volte un fiume, il Gash, uno dei fiumi più lunghi dell'Eritrea, che in quel momento era in secca perché é un fiume stagionale.

Siamo arrivati a Barentu verso le sei e trenta, c'era una brezza piacevole e dominava nella città un'atmosfera di tranquilità (nonostante che Barentu fosse stata colpita, non molto tempo prima, "fisicamente", dalla guerra scoppiata a causa dei conflitti di confine tra l'Eritrea e l'Etiopia).

L'indomani mattina presto, abbiamo iniziato il nostro lavoro con Dawit, che ci faceva da guida. Siamo usciti dalla città e ci siamo inoltrati in una strada secondaria che portava al suo villaggio natale.
Sfortunatamente non tutti sono arrivati al villaggio, perché la macchina del prof. Montesanto, che portava Sumeya, Filippo e Stephan, era stata fermata da una vettura dell'EDA (Eritrean Demining Administration) per il rischio di mine segnalate lungo la strada, mentre l'altra macchina, che si trovava più avanti, era già giunta al villaggio di Dawit. L'intervista alla famiglia e la parte restante del viaggio sono state documentate dalle rimanenti tre studentesse, Miriam, Abeba e Eden. Purtroppo anche le macchine fotografiche erano rimaste sulla vettura che era stata fermata.

Dopo l'intervista ci siamo diretti a piedi verso un altro piccolo villaggio non troppo distante, dove si trovava una piccola comunità Kunama ancora immersa nella tipica vita tradizionale. Un'anziana donna ci ha accolto nella sua capanna di paglia, che conteneva due letti fatti di "lakha", e che si è dimostrata molto disponibile rispondendo diffusamente alle nostre domande.
Siamo ritornati a Barentu verso le dodici e trenta dove ci siamo riuniti tutti per il pranzo, dopo di che abbiamo subito ripreso il "cammino verso Asmara".





 

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