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Ciclismo in Eritrea


Gara per le vie di Asmara

Credo che uno dei ricordi di Asmara che il turista o l'uomo d'affari si porti dietro, una volta lasciata la capitale dell'Eritrea, siano le migliaia di biciclette che circolano per la città. Uscendo poi verso la campagna, si incontrano file interminabili di veicoli a due ruote che la mattina portano in città frotte di persone dai villaggi più o meno vicini e a sera le riportano a casa. E pedalare in Eritrea può essere una di quelle esperienze ciclistiche che difficilmente si dimenticano.

In un paese in cui la bicicletta occupa un posto così importante, non potevano mancare le gare ciclistiche, accompagnate da una passione popolare per questo sport che difficilmente ha eguali nel resto del continente. Essere un ciclista o solo praticare per hobby questa attività ti fa immediatamente diventare un personaggio pubblico che la gente riconosce e saluta. Uscire per un allenamento, significa essere in breve circondati da uno stuolo di ragazzini, ragazzotti e persino adulti, che ti sfideranno alla prima salitella o lanceranno una volata in prossimità delle tante righe bianche che segnano i traguardi delle gare.



In fuga

Ad Asmara, la maggior parte delle competizioni si svolgono in circuito su alcuni percorsi non molto lunghi, che rimangono chiusi al traffico dalla mattina presto fino a metà pomeriggio, per consentire lo svolgimento delle gare delle diverse categorie. Gli spettatori possono così vedere passare più volte i corridori e di fatto non perdono nessuna delle fasi calde della gara. Per entrare nella zona transennata si paga e mediamente assistono alle competizioni circa 20.000 persone, tra le quali si infiltrano una miriade di bambini 'portoghesi', che, pur di vedere i loro beniamini, sfidano l'efficientissimo servizio d'ordine fornito dall'esercito.


La volata

I proventi dei biglietti servono per finanziare tutto il movimento ciclistico eritreo; infatti, non solo il ricavato serve per premi e spese varie, ma il 70% viene distribuito periodicamente fra i ciclisti per aiutarli a sostenere i costi che non sono certo alla portata di tutti.
Le categorie sono ovviamente divise per fasce d'età, che vanno dai 12 anni fino ai senior, alcuni dei quali sono dei professionisti a tutti gli effetti, anche se sicuramente da queste parti il ciclismo non arricchisce. Esiste anche una categoria turismo riservata alla biciclette normali, cioè senza cambio; una geniale idea per far avvicinare alle due ruote anche chi inizialmente non è in grado di procurarsi un mezzo di qualità. Inoltre non è necessario far parte di una squadra organizzata per poter gareggiare, ma ci si può tesserare individualmente e cercare di farsi notare in attesa di una maglia ufficiale.



Testo di Guido Camplani - foto di Giuseppe De Marchi




 

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